È sera, hai lo smartphone con la batteria all’1% (pazzo!) e stai per attaccarlo alla presa del cavo usb C quando noti che la guarnizione di plastica si è spellata e i fili elettrici sono a vista.
La tua pigrizia e la speranza di ricevere un messaggio da quella tizia che hai approcciato ti porta comunque ad attaccarlo e… BOOM! Esplodi!
No vabbè, questo è un po’ esagerato.
È davvero difficile che ti possa saltare casa per un cavo usb usurato, ma il resto della storiella ti sarà sicuramente famigliare soprattutto se sei un possessore d’iPhone.
Non sono un complottista ma le aziende speculano sulla qualità dei cavi usb in quanto ci guadagnano parecchi soldini extra.
Insomma: producono della merda per farne comprare uno nuovo.
A me rode il culo di cambiare cavo ogni tot tempo e non mi sembra molto intelligente usarne un cavo elettrico rotto quindi ho cominciato a informarmi meglio e ho scoperto che ci sono mille alternative.
Esistono infatti:
- Cavi usb con filo ultra resistente
- Cavo usb c con attacco a 90° (se sfondi questo sei Hulk)
- Lunghi fino a 5metri (che ci dovete fa?)
- I cavi di ricarica con materiali bio
Con circa 10€ ti fai un cavo usb (c o lighting) sicuramente migliore di quello che ti forniscono all’acquisto, che supporta la ricarica rapida e che ha dei fili ultra resistenti.
Lo so, non è un argomento sexy come parlare del mini caricabatterie di Anker ma ehi, usi il cavo usb c ogni cacchio di giorno per mille device, vuoi spendere due lire per averne uno che duri?
Consiglio: non comprare o usare quelli di bassa qualità o dell’uovo di pasqua, fidate di me!